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MONTE PORE

Poco prima di giungere al passo di Giau da Selva di Cadore, sulla sinistra si trova la località Fedare, qualche fienile adattato a baita, un rifugetto, la seggiovia per raggiungere forcella Averau (piste da sci) a cavallo tra l’Averau e il Nuvolau.

Con questa breve e non difficile escursione punteremo invece a sud, verso una grande piramide erbosa, sorella del non lontano Col di Lana, caratteristica per la roccia magmatica nera che contrasta nettamente con le rosate roccie dolomitiche. E’ il monte Pore. Prati e pascoli fin sotto la ripida vetta, ma soprattutto cima paesaggisticamente tra le più fantastiche.
L’itinerario è molto semplice: Un sentiero selciato si snoda dalla stazione a valle della seggiovia di Fedare verso l’ampia sella erbosa che divide la valle dove si trova il Castello di Andraz.
Dalla lunga sella ci si dirige a sud, all’inconfondibile piramide. Mano a mano che ci si avvicina, impressiona un po’ la cresta, apparentemente erbosa, verso la cima.
I duecento metri di dislivello effettivamente sono molto ripidi, il fondo roccioso e ghiaioso del sentiero fa temere qualche scivolata, la ripidezza dei versanti impressiona un po’. Tuttavia con un minimo di attenzione non vi sono grossi problemi se non un po’ di fiatone.

 

CASTELLO DI ANDRAZ

Posizione dominante sulla vallata. Si tratta di un luogo strategico per il controllo delle vie provenienti da sud (Belluno, Agordo, Caprile), da Il Castello di Andraz sorge su un grande trovante trasportato a valle durante l’ultima glaciazione, in nord (Bressanone e Castelbadia, San Martino in Badia, Valparola), da Ampezzo attraverso la sella di Falzarego. Da tale posizione era possibile traguardare la Rocca di Pietore a sua volta collegata visivamente ad altre fortificazioni (Solator a Selva di Cadore, Avoscan, ecc.) che permettevano il totale controllo delle strada che salendo da Agordo attraversava l’area dolomitica per giungere in Pusteria. Il sottostante Rio Castello costituiva presumibilmente il primitivo confine del Patriarcato di Aquileia e quindi dell’area veneto-cadorina rispetto all’area tirolese. I primi cenni storici sono successivi al 1000; nel 1221 si sa che appartenne alla famiglia Schoneck (Colbello) che lo ottenne in feudo dal Vescovo di Bressanone. Rimase sino al XV sec. proprietà di vassalli alle dipendenze dei “Vescovi-Conti”. Il Vescovado di Bressanone se ne impossessò completamente nel 1416. Da allora, sino alla secolarizzazione imposta dal trattato di Parigi del 1802, il castello rimase di proprietà del Vescovo che lo utilizzò come sede di piccole guarnigioni militari poste sotto il comando di un capitano. Nicolò Cusano fu senz’altro l’ospite più illustre di Andraz, in qualità di Vescovo di Bressanone prescelse la rocca, a garanzia della propria incolumità per lunghi periodi di soggiorno tra il 1457 e il 1460.

 

CARATTERISTICHE DELL’ESCURSIONE 

  • GRADO DI DIFFICOLTÀ: E
  • DISLIVELLO ASSOLUTO: mt 200 circa;
  • DURATA:  h 5,00 ca
  • TIPO DI EQUIPAGGIAMENTO NECESSARIO: normale escursionistico
  • PRANZO: al sacco
  • PUNTO DI RITROVO: Capriana alle ore 7.00; tragitto con mezzi propri (fino al colle di Santa Lucia). La risalita alle miniere avverrà in pullman, con un costo di 10 euro/cadauno.

Info e iscrizioni: si raccolgono le iscrizioni entro martedì 01 settembre 2020, telefonando a Claudio Foppa (340/2958225)

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